domenica 6 gennaio 2013

Mi serve sempre una Fine

ad Alessandro,
 che non sopporta la mia ossessione nel cercare sempre una fine.

Ci son poche cose di cui son sicuro: "Una poltrona per due" alla tv la vigilia di Natale, l'imprevedibilità della mia squadra del cuore, il sorriso strano e fastidioso di mio fratello quando racconto qualcosa di cui a lui frega meno di zero, ovvio, l'amore dei miei genitori, le corse sui libri il giorno prima di ogni esame e infine (appunto) la fine.
Non è solo una sicurezza, è una necessità.

La fine di una lista serve a riprender fiato.
La fine di una stagione serve a vedere qualcosa di diverso fuori.
La fine di un anno serve a fare buoni propositi per quello dopo.
La fine degli esami serve a riposarsi.
La fine di un film serve a pensare se ti è piaciuto veramente.
La fine di un progetto serve a coronare un sogno.
La fine di un concerto serve a riprendersi i pezzi lasciati in pista.
La fine della stagione al Karemaski serve per godersi il suo ritorno.
La fine di una birra serve a chiederne un'altra.
La fine di questo post serve a...


Si chiama "fine" perché ha una finalità.
Mi serve sempre una fine.


Ps. E secondo voi, a cosa serve una fine?

1 commento:

  1. Credo che una fine ed un nuovo inizio coincidano sempre, l'una lascia spazio all'altro ed insieme generano l'affascinante processo del rinnovamento. Basti pensare al concepimento: il momento della fusione dello spermatozoo con la cellula uovo rappresenta la fine di entrambi, in quanto perdono la propria identità di spermatozoo e cellula uovo, ma insieme danno vita ad un nuovo individuo che da quel preciso istante inizia la propria esistenza. La fine costituisce quindi l'elemento chiave, indispensabile, affinché qualcosa di nuovo abbia inizio.

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