giovedì 8 gennaio 2015

Essere Charlie



Ho sempre provato sentimenti ambivalenti verso la collettiva adozione di un simbolo. Dunque, provo sentimenti ambivalenti nei confronti de Je suis Charlie. Se da una parte questo convoglia l'attenzione generale verso quello che è successo e soprattutto con quella denotazione, dall'altra cambiare l'immagine del profilo o stampare la scritta in questione ed appenderla in ufficio o in classe rischia di diventare un'azione percepita come sufficiente. Invece, non è mai abbastanza. Non possiamo fermarci.
Se davvero siamo tutti Charlie allora dimostriamolo. Saremo Charlie anche domani, anche tra un mese e tra un anno. Essere Charlie significa dire Anch'io dico, scrivo o disegno quello che voglio, ucciderete anche me? Essere Charlie significa difenderla quella libertà, ma anche smettere di liberarsene. Avere una libertà comporta una responsabilità, e se proprio vorremo spararla grossa, un'altra volta, allora spariamola, ma senza dimenticare che, se siamo davvero tutti Charlie, prima di spararla, avremo fatto del nostro meglio per spararla consapevolmente.

venerdì 2 gennaio 2015

Cercarsele, dopo essersi dati un ceffone

Quando avevo circa 9 anni successe che mi presi quasi un ceffone da mio padre. Eravamo a tavola, guardavamo il tg e ci arrivavano le notizie da una qualche guerra, probabilmente quella in Kosovo. La tv era alla mia destra, alla mia sinistra, a capotavola, sedeva mio padre. Il servizio parlava di un giornalista ferito, se non addirittura ucciso, non ricordo bene.
- Eh, se uno se le cerca...- dissi, senza scrollare gli occhi dalla televisione, con la forchetta in mano sporca di sugo e il boccone in bocca. 
PAM! Saltai sulla sedia.
Mio padre aveva battuto il pugno sul tavolo talmente forte che sembrava la guerra fosse piovuta in cucina. Mi guardò con gli occhi spalancati. La mascella serrata. Due secondi così. Poi disse:
- Se le cercano perché così noi possiamo sapere cosa succede nel mondo mentre ci mangiamo la pasta al sugo -
Mi bastò quello, ma oggi un ceffone me lo sarei dato. Almeno da solo.

Ecco. Vanessa e Greta se la sono cercata perché in Siria la gente muore sotto la guerra. Se la sono cercata per ben 3 volte e se alla terza succede loro di essere sequestrate da un gruppo legato ad Al Qaeda, o si è solidali, o al massimo si sta zitti dopo essersi dati un ceffone.