mercoledì 31 luglio 2013

Fiorentina: non succede, ma se succede...

Sono un fiorentino. Non inteso come cittadino di Firenze (ma anche lì poco ci manca), ma piuttosto inteso come tifoso della Fiorentina. Da sempre.
In casa Mugnai è difficile non esserlo. E' come il naso grosso o le dita tozze: sono quelle cose che ci nasci e te le tieni. 
Non ho mai visto uno scudetto della fiorentina, nè tantomeno una coppa europea; giusto due Coppe Italia, una con capitano Batistuta, l'altra con capitano Rui Costa. Dopo di allora, niente o poco più: una retrocessione, un fallimento, un ritorno in Serie A, un ottavo di Champions League, Luca Toni, Prandelli, Adrian Mutu, il 2-3 a Torino contro la Juventus, l'ultima stagione con Montella.

Manca un mese all'inizio della Serie A, il campionato che grazie agli acquisti eccellenti di alcune squadre sembra aver di nuovo attirato il pubblico mondiale.
La Fiorentina è tra quelle squadre che si sono rafforzate, ormai lo sanno tutti e di conseguenza, tutti nell'ambiente e fuori iniziano a parlare di scudetto.
Di solito a questo punto vengon fuori gli scettici, quelli che stanno con le mani tra le gambe un anno intero e quelli esaltati che arrivano allo stadio con un nuovo giglio sul petto. Ad oggi gli esaltati sono in tanti, me compreso. Non ho il giglio sul petto, ma molti di quelli che con me erano alla presentazione di Mario Gomez ce l'avevano. Qundicimila, Ventimila, Venticinquemila circa. Per uno solo. Per dirgli "Oh, mi raccomando! guarda q'anti siamo! Noi e'ci si crede, ci devi crede anche te e vallo a dì a qellaltri!".

Sicchè lui è andato a Montecatini, l'ha detto agli altri, ne sono arrivati altri ancora, di giocatori e di tifosi. E così via. E la parola scudetto oggi si nomina con tranquillità. Ma come mai siamo così sicuri di potercela giocare? Ma come mai questa presunzione di fronte a strapoteri decennali e squadre rinforzate quanto quella viola?
E' questo il fatto: non è una convinzione, ma una sensazione! Non è un pensiero derivante da dati di fatto eloquenti e portatori di certezze.
E' un desiderio che deriva direttamente dal naso e dagli occhi. Dal profumo e dalla vista di qualcosa che miracolosamente funziona, dentro e fuori dal campo.
E' un'idea che non è verbalizzabile, te la senti passare nella testa e basta e ti porta a sperare, ma prima di tutto a crederci!

Se ci si dovesse fidare dei dati di fatto, dato che la palla è tonda e dato che la quantità di variabili che può influenzare la prestazione di una squadra sono infinite, faremmo la fine di quelli con le mani tra le gambe a proteggere i gioielli di famiglia (in "barriera" come si suol dire).
Con il naso e con gli occhi invece non serve tenersi troppo; perchè magari non succede... ma se succede...

Forza Viola Sempre, Firenze è con Te!

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