
Me li immagino, tutti mesti mesti, come gli scolari che sanno di non aver fatto bene i compiti delle vacanze pasquali e che si aspettano la strigliata dalla maestra vecchia, zitella e con il naso bitorsoluto. Il paragone sembra azzeccato,ma parliamo di gruppi diversi: la maestra cattiva e gli scolari fanno riferimento ad un'istituzione gerarchica, mentre il M5s ha avuto sempre "Uno vale uno" come motto e come principio. Dunque? E' sbagliato il paragone? O (come diceva qualche giornalista già qualche settimana fa) uno vale uno, ma alcuni sono più uni degli altri?
La questione puzza e a tapparsi il naso sono per primi gli elettori del M5s. La questione puzza e scredita il taglio democratico che Grillo aveva imposto al movimento già prima dello Tsunami Tour e scredita le possibilità di collaborazione con le altre forze politiche, fermo restando l'atteggiamento remissivo e passivo dei neoeletti cinque stelle e il bastone levato del leader, anzi del portavoce. Io non vorrei, ma soprattutto non lo vorrebbero i suoi elettori, che il movimento di Grillo da onda di cambiamento si trasformi in pozza stagnante e puzzolente in cui ogni tentativo di costruire un governo (pensandola in grande) e ogni proposta di legge (pensandola un po' meno in grande) si impantani smuovendo l'acqua putrida solo con gli insulti da un blog.
L'altra questione che puzza è quella che riguarda da vicino le persone coinvolte nella questione, ovvero i poveri neoeletti parlamentari 5 stelle: carne con gli occhi (direbbero i Marta sui Tubi), visto che le decisioni le prende il portavoce, che essendo portavoce, è anche quello che le decisioni le comunica. Eletti e bastonati insomma, rappresentanti che non rappresentano, non per incompetenza, ma per ordini dall'alto. Cambia insomma la causa, ma il risultato non cambia da quello pre-Tsunami e pre-elezioni. E' questo il cambiamento tanto sventolato? Vi prego, facciamo in modo di non arrivare a dire ancora una volta "si stava meglio quando si stava peggio", non lo sopporterei.
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