La sera prima della partenza, di qualunque partenza si tratti, si diventa scrupolosi, nostalgici e creativi. Si pensa al minimo particolare.Si cerca di portare con sè più del necessario, come se fosse un peccato lasciare qualcosa a casa. Si pensano le cose da fare nei giorni di viaggio.
La sera prima della partenza l'aria è elettrizzata. Lo zaino è pronto in un angolo. C'è una lista spiegazzata sul comodino perchè sarà la prima cosa da guardare al mattino. C'è tutto quello che non porterai che ti fissa. Il letto, l'armadio, il computer, i dischi, i libri, la cartina geografica appesa al muro. Ti fissano. Aspettano.
La mattina della partenza non hai fame, bevi solo il caffè, di qualunque partenza si tratti. La fame di solito arriva quando si è apposto: a sedere su un mezzo che ti porterà a destinazione. La mattina della partenza c'è un cane, che sa che te ne stai andando e non ti corre dietro per giocare. Sarà per lo zaino, sarà perchè chiudi casa, sarà per le chiavi della macchina, ma comunque lui (o lei) sa che non è il tempo di giocare. E allora ti fissa. Aspetta.
L'attesa della partenza è già l'attesa del ritorno, perché con la testa sei già arrivato a destinazione e loro lo sanno. Loro ti fissano. Aspettano.
Buon viaggio a tutti i viaggiatori.
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