sabato 31 agosto 2013

La Germania è gialla e verde

E' stata la mia prima estate con praticamente zero-mare. E forse è stato meglio cosi. Ho preferito, insieme a due fedeli compagni, uno con lo zaino come me e  l'altro con un'inspiegabile trolley azzurro, visitare la Germania. Ma non la Germania con la puzza sotto il naso, ammesso che esista; la Germania che in pochi vanno a vedere, o almeno in agosto, e più o meno ne ho capito i motivi. Amburgo, Lipsia (Leipzig, la i è muta) e Francoforte.


lunedì 12 agosto 2013

Partenze




 La sera prima della partenza, di qualunque partenza si tratti, si diventa scrupolosi, nostalgici e creativi. Si pensa al minimo particolare.Si cerca di portare con sè più del necessario, come se fosse un peccato lasciare qualcosa a casa. Si pensano le cose da fare nei giorni di viaggio.

sabato 10 agosto 2013

Treni e stazioni in agosto

Ad agosto i treni sono affollati, soprattutto se viaggi lungo la costa o in direzione delle città d'arte. Si incontrano famiglie, scout in quantità, suorine, anziani, gente strana, gente che puzza, gente che vuole per forza fare amicizia, gente che non vuole essere disturbata, gente che va in bagno dieci volte su un viaggio di mezz'ora, gente che fotografa dal finestrino, gente che parla ad alta voce al telefono, gente che ascolta la musica e mugula. Quelli con il cappello verde e la camicia azzurra sono i controllori:
"Biglietto!" e poi fanno zac zac con la bucatrice, a volte sul biglietto, a volte a vuoto forse per inerzia.

venerdì 9 agosto 2013

Diario di un Kangoo Blu BZ040RA

Sono un Renault Kangoo. Mi sono immatricolato nel 2001. Sono blu scuro e molto spazioso. Interni in fantasia grigia strana. Sono un diesel millennove. Cinque porte, quelle posteriori a scorrimento. Oggi mi sono rotto il motorino di avviamento, quindi o resto sempre in moto, oppure devo essere spinto per essere acceso. Sono come un uomo attaccato ad una macchina, ma la macchina sono io. 

mercoledì 7 agosto 2013

La Psicologa (oltre che Tuttologa) di Radio Maria

Premetto che questo non vuole essere un post offensivo nei confronti di chi professa e di chi crede, e men che meno nei confronti di chi amministra o ascolta una radio di stampo cattolico. Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il seguente post, Radio Maria potrebbe chiamarsi anche Radio Buddah, Radio Anubi, Radio Maometto ecc. 
Rispetto ogni credo e ogni non-non credo e le loro manifestazioni sociali, finché non si intromettono con il libero arbitrio, non vengono imposte e finché subiscono lo stesso tipo di rapporto nei confronti di ogni altra istituzione.

Radio Maria è la radio privata con il maggior numero di ripetitori nel territorio nazionale (850) e ciò garantisce una copertura maggiore a quella delle reti Rai. Si è costituita nel 1983, quindi prima della Legge Mammì, cosa che ha permesso a Radio Maria di accaparrarsi strategicamente gli impianti che garantiscono una copertura ampia e ottimale. 
Nel 2005, in seguito alla Finanziaria, furono solo due le radio italiane a ricevere un contributo di un milione di euro per lo sviluppo tecnologico: Radio Maria e Radio Padania. Poi dal 2006 Radio Maria riceve anche il 5x1000. 

Fin qui poco male, più o meno. Ci sarebbe da approfondire i criteri per i quali Radio Maria riceve incentivi statali occasionalmente e perché Radio Maria ha diritto ancora a un così gran numero di frequenze. Ma non è questo l'argomento di questo post. 

Probabilmente arrivo tardi, sicuramente già chi legge era a conoscenza che nella programmazione di Radio Maria è previsto una trasmissione, che va in onda la mattina, curata da una certa Chiara Atzori che pare sia immunologa, ma che all'occorrenza, quindi a seconda delle richieste di chi si mette in contatto telefonicamente con la speaker, si improvvisa psicologa e offre consulenze via radio. 

"Pronto? Chi abbiamo in linea?"
"Si salve dottoressa, sono Paolo da Milano"
"Salve Paolo, dimmi tutto"
"Si ecco io chiamo perché mio figlio fa il monello e io e mia moglie non sappiamo più cosa fare"
"Mm. Capisco. Io mi sento di consigliarle di non rimproverarlo troppo ecco, di cercare di gratificarlo quando fa qualcosa di bello; e poi ovviamente consiglio di pregare per lui e con lui il Signore"
"La ringrazio Dottoressa! Arrivederci!"
"Si figuri! Pronto chi abbiamo in linea?"

E si riparte.
Quello citato è un esempio più o meno riportato letteralmente; breve, senza troppi discorsi, senza troppo girarci intorno: sono questi gli psicologi che vogliamo, pragmatici e che subito ti danno il consiglio giusto! 
Ad un certo punto chiama anche un'anziana signora che racconta la sua esperienza: sua madre era schizofrenica e la picchiava di brutto (ricordiamoci che siamo sempre in diretta radio eh) e che ora si sente completamente persa. A quel punto la dottoressa spara lì un paio di domande e poi assembla il colpo finale: "le consiglio la Cristoterapia!"

Ora, senza voler scendere nel particolare della Cristoterapia (che probabilmente è una bestemmia), la nostra dottoressa immunologa-psicologa (ma se chiamate anche solo per un etto di prosciutto ve lo fa arrivare a casa) potrebbe o non potrebbe essere veramente iscritta all'ordine degli psicologi e in entrambi casi sarebbe in fallo. Nel primo caso violerebbe clamorosamente il codice deontologico (articoli 3, 4 e 5), nel secondo caso sarebbe una perfetta ciarlatana (ma d'altra parte è talmente facile spacciarsi professionisti della salute mentale).

Come se non bastasse viene fuori che la nostra dottoressina radiofonica ha destato polemiche nel 2009 perchè all'interno della sua trasmissione dava consigli ai genitori su come far tornare normali i figli omosessuali e sottolineava l'importanza di questo percorso visto che "gli omosessuali non solo non sono normali, ma addirittura portano malattie come l'AIDS". 

Radio Maria ha mediamente un milione e seicento mila ascoltatori giornalieri (1.600.000). Ammettendo che solo la metà di questi ascoltino la trasmissione di Chiara Atzori, quanta probabilità c'è che la professione di psicologo esca danneggiata (perché chi la ascolta e le dà retta non ha bisogno di rivolgersi a un servizio serio e chi la ascolta e rimane scioccata a quel servizio serio e professionale non si rivolgerà mai) da un sola settimana di trasmissioni?

Una nuova vittoria per la psicologia.

lunedì 5 agosto 2013

Federica Pellegrini è antipatica















Oggi (5 agosto) la nota nuotatrice italiana compie 25 anni. Gli italiani la conoscono da cinque o sei ed è il tempo necessario affinchè potessi avere un'opinione personale su di lei (al di là del talento che manifesta in acqua, che rimane l'unico competitivo all'interno del panorama femminile italiano). Mi ci è voluto così tanto tempo perchè ogni volta che tendeva a rimanermi antipatica, all'improvviso strappava un podio mondiale e tornava nelle mie grazie. 
Avanti così fino agli ultimi mondiali di Barcellona: la sua decisione di partecipare anche ai 200 stile libero (gara di esordio nel panorama olimpico e mondiale) oltre che nei 200 dorso, nonostante dice lei "non l'ho preparata, la faccio per divertimento". 
Si prende un bell'argento e dice "il mondiale si sta facendo facile" (talmente facile che nella gara che aveva preparato non entra nemmeno in finale, cosa assolutamente comprensibile, data la difficoltà che normalmente un atleta incontra nel passare dal proprio stile ad un altro). 

Ripeto, non sto parlando delle prestazioni, sto parlando dell'atteggiamento. E' sbruffona, prepotente e men che meno umile. Nei confronti di giornalisti (tra le altre cose non capisce mai una battuta di Elisabetta Caporale o di Tommaso Mecarozzi, ma con quest'ultimo farei fatica anch'io), delle altre atlete e nel tempo lo è stata anche nei confronti degli allenatori. 

Mettetevi nei panni di un'atleta che arriva ai mondiali di Barcellona da outsider, che si è allenata come un drago nell'ultimo anno solo per preparare i 200 stile libero di questa manifestazione. Arriva, sta bene, si è allenata bene, fa anche una disceta gara, da semifinale e perchènno può anche fare un pensierino sulla finale e puf: arriva Federica Pellegrini, che si vuole solo divertire (!), spara il suo solito tempo da podio mondiale e le ruba il posto, facendola finire nona. Prima esclusa dalla finale. 
Ora, fermo restando il fatto che chi va più forte deve vincere, che sia per scherzo o che sia questione di vita o di morte, rimane però il modo che si ha nell'esternare la propria esperienza. 
Federica, dicendo "lo faccio solo per divertimento" e "questo mondiale si sta facendo facile" è passata come la cattiva dei film da adolescenti che strizza l'occhio alle telecamere quando vede passare la rivale sfigata che si è allenata come Piccolo di Dragon Ball e che spesso è orfana e povera. 

E' chiaro, negli annali rimane il suo secondo posto, ma molti si ricorderanno che "quella volta arrivò ai mondiali senza essersi allenata e pensa, arrivò seconda!". Magari gli scherzetti della memoria ci faranno dire anche "ma poi, ti ricordi che classe? che umiltà!". Ecco, classe proprio no! Brava, quanto vi pare, ma non è un'atleta con classe fuori dall'acqua (e qualcuno fatica anche ad attribuirgliela quando nuota). 
 
Rimane comunque degna di nota la dedica alle vittime della tragedia in Irpinia all'arrivo della semifinale.

Sicuramente sarà un'impressione mia e probabilmente sarò l'unico a cui avrà dato fastidio un atteggiamento di questo tipo, ma per quanto la ritenga un'atleta eccezionale dato l'attuale contesto italiano e internazionale, Federica quando apre bocca mi rimane sullo stomaco (e da notare che non ho parlato di tutto il gossip legato al personaggio). 
Sarà forse che da ex nuotatore senza troppo talento, ho sempre avuto un po' di antipatia verso coloro che forti del loro di talento riuscivano ad andar bene in ogni occasione, anche senza una ciclo di allenamento utile, mentre io annaspavo una volta no e dieci sì. 
Beh, se fosse per questo cara Federica non c'è niente di personale, ma ti garantisco che non sono l'unico a cui non vai a genio (dirai giustamente te "cazzo me frega").

Per il resto in bocca al lupo. Spero tu vinca ancora molto e con classe.

Buon compleanno!